giovedì 31 maggio 2012

GLI ANIMALI PIANGONO??? LEGGETE QUESTA STORIA!

La mucca che pianse!

  Il seguente articolo è comparso in un giornale cinese e poi su un giornale macedone: "Per un mattatoio di Hong Kong, era una giornata abbastanza normale, finché una mucca che stava per essere macellata cadde in ginocchio e cominciò a piangere!" La gente pensa che gli animali non piangano, ma questo animale stava piangendo come un bambino "- ha detto Billy Fong ai giornalisti di Hong Kong. "Attorno c’erano dieci uomini che traggono il proprio sostentamento attraverso la macellazione degli animali. E dai loro occhi, le lacrime cominciarono a fluire. La gente era talmente toccata da decidere di acquistare la mucca. Successivamente tale mucca fu donata ad un tempio buddista, dove poté il vivere il resto della sua vita in pace ".

Questa storia della mucca che piange ebbe inizio quando questo grosso animale veniva trasportato verso il macello. Quando si avvicinarono al macello, improvvisamente l'animale cadde a terra, sulle sue zampe anteriori. Poi, le sue lacrime iniziarono a fluire. "Quando vidi l'animale cominciare a piangere con tristezza e paura nei suoi occhi, ho iniziato a tremare," - ha detto il macellaio. "Chiamai gli altri che divennero tanto stupiti quanto me. Cominciammo a tirare e spingere l'animale, ma non volle saperne di spostarsi. Sedeva a terra e piangeva. Mi si rizzarono i peli, perché l'animale reagiva come un essere umano. Ci guardammo in faccia e sapendo che nessuno di noi sarebbe stato in grado di ucciderlo, avremmo dovuto decidere cosa fare con lui ".

Infine, dopo lunghe discussioni, decisero di raccogliere i soldi per mandare l'animale a riposarsi, per tutta la vita, con dei sacerdoti buddisti, che non hanno nulla contro le mucche. "Non fummo in grado di smuoverlo da lì finché non gli promettemmo che non sarebbe morto. Poi si alzò e venne con noi. Potete crederci oppure no, ma questa è la verità, anche se sembra strano. Sembrava che questo grande animale avesse capito ogni parola da noi pronunciata, "- disse il Sig. Tat Nin. Per alcuni impiegati del macello, questo incidente fu decisamente troppo.

Il Sig. Fong ha detto: "Tre operai, subito dopo aver assistito a questa scena, si licenziarono. Dissero che non sarebbero stati mai più in grado di uccidere un animale, perché avrebbero sempre ricordato quella mucca, e come le sue lacrime scorrevano lungo il suo muso dai grandi occhi tristi."

Tratto da:groups.yahoo.com/group/Spirituality_GR/message/2886

  CHI E' LA VERA BESTIA?

domenica 27 maggio 2012

PIETRE PREZIOSE E LORO SIGNIFICATO

Ambra: Nato nel Medioevo come nome augurale femminile affinchè la pelle della bambina fosse profumata e luminosa come l'ambra. L'ambra è una resina fossile traslucida, di colore che può variare dal giallo, al rossiccio, al bruno. La tradizione le attribuisce poteri medicamentosi, collegati probabilmente alle sue note proprietà elettrostatiche. Per i buddisti rappresenta l'altruismo, uno dei sette tesori facenti parte dei valori spirituali dell'individuo.


Ametista: Il termine ametista deriva dal greco amèthystos con il significato di "non ebbro". L'ametista è una varietà violacea di quarzo ed è una delle gemme più utilizzate per la creazione dei gioielli. I Greci ritenevano che costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell'alcool.





Agata: Il nome deriva dal greco 
 Agathè, a sua volta derivato dall'aggettivo agathos "buono": significa quindi "buona, virtuosa". L'agata è una varietà di quarzo, è una pietra luminosa con varie sfumature di colore. In cristalloterapia le si attribuisce proprietà di protezione della persona e dell'ambiente mentre per il Buddismo rappresenta il tesoro dell'ascolto.



SMERALDO: Il nome ha origini ispaniche e significa "smeraldo" o "verde". Lo smeraldo è una varietà del berillo caratterizzata da un intenso colore verde. È considerato da sempre simbolo della natura che si risveglia a primavera. Fa parte dei sette tesori del Buddhismo e più precisamente corrisponde al tesoro della saggezza.




Giada: È un recente nome affettivo. Si riferisce alla bellezza dell'omonima pietra preziosa. La parola ha origine spagnola, da jada, fianco, riferita alle presunte proprietà terapeutiche della pietra nei confronti delle malattie renali. Fin dai tempi remoti viene utilizzata come oggetto da usare durante riti religiosi o da portare come amuleto. È considerata inoltre la pietra dei medici in quanto donerebbe la tranquillità necessaria per prendere decisioni importanti.



Corallo: Deriva dal latino corallum "corallo" e viene utilizzato come nome augurale di bellezza e "preziosità". Il corallo non è un minerale bensì uno scheletro calcareo di piccoli polipi simili ad anemoni di mare. Il colore più apprezzato è il rosso cupo, detto moro, e il rosa pallido delicato. Il corallo si trova in numerosi dipinti rinascimentali in quanto la tradizione cristiana lo associa al sangue di Gesù come simbolo di doppia natura umana e divina del Cristo.



Diamante: Nome femminile entrato in uso nel medioevo, dato per augurare a una bambina le virtù del diamante (splendore, preziosità, resistenza); affascinante anche l'origine della parola diamante, che deriva dall'aggettivo greco adamas "indomabile". È il minerale più luminoso e duro che esiste in natura. In India, patria iniziale del diamante, è considerata la pietra simbolo degli individui illuminati.




Perla: Il nome è di origine latina ed il suo significato era "mollusco, conchiglia". Dal momento che all'interno dell'ostrica si può trovare una pietra preziosa, il suo significato è "preziosa, bella". È presente in tutta Italia, ma in modo particolare in Toscana. Il colore più comune è il bianco, ma si possono trovare anche perle rosa, crema, viola scuro, grigie e nere.








Zaffiro: Si tratta di un nome di origine semitica, più precisamente arabo-persiana. Il suo significato è "lapislazzulo", cioè "pietra preziosa". Da un punto di vista figurato, dunque, può assumere il significato di "prezioso, splendente". La parola "zaffiro" deriva a sua volta dal termine greco "sappheiros" ovvero "azzurro" oppure potrebbe derivare dall'ebraico "sappir" con il significato di "la cosa più bella". Il zaffiro è una varietà di corindone ossia un minerale (ossido di alluminio) di colore blu azzurro. In Cristalloterapia viene utilizzato per le sue proprietà calmanti.








Topazio: Il nome deriva dal più noto minerale composto da silicato d'alluminio e fluoro. I cristalli di topazio utilizzati per la produzione di gioielli sono principalmente di colore giallo, giallo arancio o giallo bruno. Nel medioevo veniva utilizzato per scacciare il malocchio e allontanare i fantasmi della notte per infondere cioè sicurezza e fiducia.

sabato 26 maggio 2012

MERAVIGLIE DA NON DIMENTICARE



 LA NASCITA DI VENERE...CABANEL
ULISSE E LE SIRENE
HERBERT
JAMES DRAPER
 MADDALENA  ESTASI
CARAVAGGIO
 NOTTE STELLATA 
VAN GOGH

venerdì 25 maggio 2012

QUANTI AEREI NEL CIELO!!!!!!!!!!!!!!!!!! scie chimiche??????

AVETE  VISTO TUTTI GLI AEREI CHE
 ATTRAVERSANDO I NOSTRI CIELI
LASCIANO DELLE SCIE BIANCHE , E DOPO QUALCHE ORA PARE CHE IL TEMPO MUTI REPENTINAMENTE?????????
BEH......SI TRATTA FORSE DI SCIE CHIMICHE?????
penso proprio di si!!!! 
che cazzo combinano sti scenziati, militari e basi segrete???????
boicottare l'atmosfera.....
ma dove siamo arrivati!!!!
 orsu' popolo....informiamoci meglio in proposito.
(se mi arrestano ricordatevi di me ihihihihi )

by anna


mercoledì 23 maggio 2012

CACAO MERAVIGLIAO....BELLISSIMO...

CACAO MERAVIGLIAO...LO  SPONSORAO DELLA NOSTRA TRASMISSAO.......XD

MA LA NOTTE NO!!!!!!

LO DICEVA NERUDA...QUI DI GIORNO SI SUDA....
MA LA NOTTE NO!!!!!
RISPONDEVA PICASSO...IODI GIORNO MI SCASSO..
MA LA NOTTE NO!!!
...E PER QUESTA ROTTURA NON SI TROVA LA CURA.......

:) 

LA NOTTE VOLA


CHE BEI RICORDI.....

LA CAVALLA STORNA...VERSI...

ORA I CAVALLI
NON FRANGEAN LA BIADA...
DORMIAN
 SOGNANDO IL BIANCO DELLA STRADA...
LA PAGLIA NON BATTEAN CON L'UNGHIE VUOTE..
DORMIAN SOGNANDO IL RULLO DELLE RUOTE....



la cavalla storna
 Nella Torre il silenzio era già alto.
Sussurravano i pioppi del Rio Salto.
I cavalli normanni alle lor poste
frangean la biada con rumor di croste.
Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.
Con su la greppia un gomito, da essa
era mia madre; e le dicea sommessa:
« O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
tu capivi il suo cenno ed il suo detto!
Egli ha lasciato un figlio giovinetto;
il primo d'otto tra miei figli e figlie;
e la sua mano non tocco' mai briglie.
Tu che ti senti ai fianchi l'uragano,
tu dai retta alla sua piccola mano.
Tu c'hai nel cuore la marina brulla,
tu dai retta alla sua voce fanciulla».
La cavalla volgea la scarna testa
verso mia madre, che dicea più mesta:
« O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
lo so, lo so, che tu l'amavi forte!
Con lui c'eri tu sola e la sua morte
O nata in selve tra l'ondate e il vento,
tu tenesti nel cuore il tuo spavento;
sentendo lasso nella bocca il morso,
nel cuor veloce tu premesti il corso:
adagio seguitasti la tua via,
perché facesse in pace l'agonia . . . »
La scarna lunga testa era daccanto
al dolce viso di mia madre in pianto.
«O cavallina, cavallina storna,
che portavi colui che non ritorna;
oh! due parole egli dove' pur dire!
E tu capisci, ma non sai ridire.
Tu con le briglie sciolte tra le zampe,
con dentro gli occhi il fuoco delle vampe,
con negli orecchi l'eco degli scoppi,
seguitasti la via tra gli alti pioppi:
lo riportavi tra il morir del sole,
perché udissimo noi le sue parole».
Stava attenta la lunga testa fiera.
Mia madre l'abbraccio' su la criniera.
« O cavallina, cavallina storna,
portavi a casa sua chi non ritorna!
a me, chi non ritornerà più mai!
Tu fosti buona . . . Ma parlar non sai!
Tu non sai, poverina; altri non osa.
Oh! ma tu devi dirmi una una cosa!
Tu l'hai veduto l'uomo che l'uccise:
esso t'è qui nelle pupille fise.
Chi fu? Chi è? Ti voglio dire un nome.
E tu fa cenno. Dio t'insegni, come».
Ora, i cavalli non frangean la biada:
dormian sognando il bianco della strada.
La paglia non battean con l'unghie vuote:
dormian sognando il rullo delle ruote.
Mia madre alzò nel gran silenzio un dito:
disse un nome . . . Sonò alto un nitrito.



martedì 22 maggio 2012

A TE....

A TE
CHE NON CONOSCO....
A TE
CHE MI SEGUI....
A TE CHE
SEI PASSATO/A  DI QUI...
E  A TE...CHE SEI MIO AMICO/A
UN PICCOLO OMAGGIO....






FIORI DEL MONDO



 QUANDO ALL'ULTIMA SPIAGGIA
NON TROVERO' PIU' IL MARE.....
ALLORA SARO' PRONTA
PER ILMAGICO VOLO....



 ....BY ANNA











































 IN QUESTO BLOG C'E' UN'ALTRA  PAGINA DEDICATA AI FIORI (FIORI DEL MONDO 2...CERCA NEL BLOG)